Laboratorio della Salute

Secondo Canguilhem la salute può essere considerata una dimensione vitale positiva, con la capacità di cambiare, innovare le norme nella relazione con l’ambiente; come potenza di produrre costantemente nuove norme. In effetti l’uomo è in salute non solo quando si sente normale, ossia adatto all’ambiente e alle sue esigenze, ma normativo, cioè capace di seguire nuove norme di vita.

“Ciò che caratterizza la salute (…) è la possibilità di tollerare infrazioni alla norma abituale e istituire nuove norme in situazioni nuove. La salute è un margine di tolleranza nei confronti delle infedeltà dell’ambiente. Inversamente è proprio della malattia essere una riduzione del margine di tolleranza rispetto alle infedeltà dell’ambiente” (Canguilhem, 1966).

In questa prospettiva, il superamento del concetto di normalità nel concetto di “normatività”, cioè la competenza a istituire nuove norme, definisce il passaggio da una concezione della salute come “tensione proattiva” piuttosto che senso di “adattamento reattivo” rispetto alle circostanze ambientali. La salute si configura come un processo evolutivo, non più come il risultato da raggiungere.

Anche per l’Organizzazione Mondiale della Sanità, la salute non corrisponde più ad una condizione di assenza di sintomi o di segni di malattia ma ad un sentimento di benessere contraddistinto dalla capacità di agire delle persone, in funzione del suo raggiungimento e mantenimento. La conseguenza è che la salute diviene un obiettivo che può essere raggiunto attivamente e la “qualità della vita” viene riconosciuta come un diritto fondamentale di tutti i cittadini, da perseguire a prescindere dai fattori individuali, culturali, storici, sociali o economici attraverso cui realizzarla.

Ciò nonostante, tra domanda ed offerta di salute, ci sono ancora numerosissimi vuoti da colmare sia sul piano teorico che metodologico. Perché, se da un lato sta crescendo una domanda di salute da parte della cittadinanza, dall’altro i servizi di salute non sono sufficientemente pronti a colmare tutti i bisogni della popolazione. Tutto questo è ancor più significativo nell’ambito del servizi deposti al benessere psicologico.

Da queste considerazioni nasce la motivazione che da senso e che anima l’iniziativa “Laboratorio della Salute” promossa dalla nostra Associazione. Il nome “Laboratorio della salute” vuol designare proprio il bisogno di “costruire” con gli stessi destinatari degli interventi (siano individui, gruppi o organizzazioni) alcune pratiche di promozione della salute aperte a tutta la cittadinanza. L’idea centrale è quella di sperimentare un metodo che attinga contemporaneamente al sapere accademico di due differenti Scuole di Psicologia della Salute, delle Università “Alma Mater et Studiorum” di Bologna e “La Sapienza” di Roma.

Ci si prefigge l’obiettivo di avviare una serie di progettualità in materia di promozione della salute, che vadano ad integrarsi ai servizi socio-sanitari già presenti sul territorio. Tutte le attività saranno accompagnate dallo studio (qualitativo e quantitativo) dei fenomeni, delle cause e delle proposte che potrebbero concorrere a migliorare il benessere della popolazione: nella fattispecie si tratta di un’iniziativa di ricerca-azione. L’obiettivo generico resta quello si sensibilizzare la cittadinanza, responsabilizzandola, sul tema del benessere e della prevenzione dei rischi.

Lo scopo dell’iniziativa è quello di far emergere una domanda sommersa di salute degli individui, dei gruppi e delle organizzazioni, avvicinandoli al processo alchemico del benessere e della vita attraverso l’immagine del “viandante”: cioè la psicologia dell’uomo sano, non perché normale, ma in quanto dinamicamente capace di instaurare nuove norme salutari nel suo perenne cammino di adattamento creativo (Bertini, 2012).

Per il triennio 2015-2018 l’Associazione ha avviato i seguenti progetti: